Distaccante per saldature

22.08.2022

Protettivi contro i difetti derivanti dalla saldatura.

Durante le operazioni di saldatura possono insorgere problemi dovuti alla produzione di scintille incandescenti di lega fusa. Questo causa evidenti sporcamenti sulle superfici adiacenti e sugli stessi strumenti di saldatura, metallizzazioni, incrostazioni difficili da rimuovere, micro crepe e difetti che possono dare luogo nel tempo a corrosioni. Tali disagi creerebbero notevoli inefficienze in produzione e notevoli costi dovuti a rilavorazioni, scarti e spreco di risorse.

Si possono impedire o ridurre al minimo questi difetti utilizzando idonei distaccanti che, formando un rivestimento inerte con le scintille, fungano da barriera tra il metallo fuso e il manufatto. L'applicazione è semplice e può essere condotta a pennello o a spray, ricoprendo gli ugelli e le zone non interessate alla saldatura. Al termine dell'operazione sarà sufficiente ripulire per poter proseguire con ulteriori lavorazioni.

In commercio esistono differenti tipologie di distaccanti per saldature, che possono essere impiegate sia industrialmente sia per lavori domestici o semi professionali. Sono ancora molto diffusi prodotti a base di diclorometano e solventi tossici in cui sono disciolte paraffine o componenti oleosi; in parallelo troviamo prodotti totalmente a base idrocarburica, oleosa, acquosa o in emulsione. Alcune versioni contengono talco e zinco stearato disciolto in solventi come il metiletilchetone. Esistono anche distaccanti ceramici in soluzione acetonica o similari, ideali per tutelare la torcia della saldatrice anche dopo molte ore lavorative, grazie alla resistenza alle temperature estreme.

Esempi di formulazione

Di seguito si riporta la formulazione collaudata e il processo produttivo di un distaccante in emulsione acquosa, a base di materie prime ecologiche e atossiche, ideale per applicazioni a stretto contatto con l'operatore e facilmente lavabile.

La produzione si sviluppa in tre fasi:

1) Miscelazione tra estere e olio idrogenato

  • Olio (ricino) idrogenato ed etossilato OE40: 3-5 %
  • Estere metilico soia o colza: 7-9 %

2) Prima aggiunta di acqua

  • Acqua demineralizzata: 4-6%

3) Seconda aggiunta di acqua e additivi, creazione dell'emulsione

  • Acqua demineralizzata: 70-80 %
  • Alcol etossilato: 3-5 %
  • Trietanolammina 85 %: 1-3 %

La prima fase presenta delle difficoltà in quanto si formerà una pasta molto densa che finché non sarà uniforme non si potrà diluire (altrimenti l'emulsione non sarà stabile). Dopo aver proceduto con la prima aggiunta di acqua, miscelare adeguatamente per almeno mezz'ora. Ora è possibile fare le successive aggiunte e mescolare fino a creare una emulsione lattiginosa senza grumi, facendo attenzione che la parte densa iniziale potrebbe appiccicarsi sulle pareti o sull'albero del miscelatore.